– Favoriscono l’ascesa della kundalini
Dal punto di vista energetico mettersi a testa in giù fa bene in quanto viene favorita l’ascesa di Kundalini, la nostra energia spirituale, verso i chakra superiori.
Kundalini è l’energia spirituale che giace latente, in attesa di essere risvegliata, e si trova alla base della colonna vertebrale.
Lo scopo ultimo dello yoga è proprio quello di risvegliare e far risalire questa potente energia verso i chakra superiori fino a raggiungere l’ultimo chakra alla sommità del capo.
Una volta raggiunto il chakra della testa (sahasrara), si raggiunge lo stato di beatitudine o di illuminazione, chiamato Samadhi.
– Rallentano il processo di invecchiamento
Nel nostro 7° chakra (sahasrara) risiede anche il Soma o Amrta, ossia il liquido dell’immortalità.
Questo potente elisir, partendo dalla sommità del capo, scende nella gola attraversando il 5° chakra (vishuddha), per poi continuare il suo percorso fino ad essere divorato dal fuoco di Manipura chakra, il centro energetico del plesso solare che si trova all’altezza dell’ombelico.
Le posizioni invertite hanno la particolarità di interrompere questo processo, in quanto si oppongono alla forza di gravità, impedendo al liquido di scendere e di essere consumato dal fuoco di Manipura.
– favoriscono il ritorno venoso e linfatico
La circolazione venosa svolge un ruolo fondamentale nella purificazione del sangue, in quanto ha il compito di raccogliere il sangue carico di anidride carbonica e di scorie del metabolismo e di ricondurlo, passando attraverso fegato e reni, al cuore e in seguito ai polmoni, dove viene filtrato dall’anidride carbonica e rifornito di ossigeno.
Il sistema linfatico invece, svolge una importantissima funzione di drenaggio, e rappresenta, per così dire, un sistema di circolazione parallelo a quello venosa, in quanto si occupa di trasportare la linfa, un liquido composto da materiale di scarto, globuli bianchi, proteine, grassi ed altre sostanze che vengono veicolate agli organi di depurazione (fegato, reni, polmoni, linfonodi).
La linfa deve risalire dalle gambe verso l’alto, in direzione degli organi di depurazione, però, a differenza del sistema circolatorio venoso, dove il ritorno è favorito dall’azione di pompaggio del cuore, questa azione avviene grazie alla contrazione dei tessuti.
Deve quindi combattere la forza di gravità, ed è facile comprendere come, a causa di una eccessiva immobilità, dovuta magari ad una vita sedentaria, questa azione muscolare viene meno, e quindi la linfa tende a ristagnare nei tessuti, specialmente nelle gambe.
Il vantaggio delle posizioni invertite è quello di favorire sia il ritorno venoso che quello linfatico verso gli organi di depurazione.
– permettono di sviluppare un maggiore potere di concentrazione e di aumentare la resistenza fisica, sviluppando la capacità di sostenere grandi sforzi senza affaticarsi
Tutto questo accade perché quando ci troviamo a testa in giù, e quindi la testa si trova più bassa rispetto al livello del cuore e delle gambe, invertiamo l’azione della gravità sul nostro intero organismo.
Le inversioni, infatti, apportano un ricco afflusso di sangue ossigenato al cervello, lasciandoci una piacevole sensazione di freschezza mentale e stimolano le funzionalità della ghiandola pituitaria, facendola funzionare in modo più efficiente.
Poiché questa ghiandola si preoccupa di secernere ormoni e di svolgere importanti funzioni di controllo di numerosi organi, tra cui la tiroide e gonadi (ovaie e testicoli) tutto ciò, ha un effetto positivo sui processi metabolici.
Una pratica costante delle posizioni capovolte, quindi, contribuisce ad un buon funzionamento del sistema ormonale del corpo e poiché gli ormoni (noi donne lo sappiamo bene :)) ) hanno un’influenza notevole sul nostro umore, praticare le invertite porta anche equilibrio e tranquillità mentale, determinando un effetto positivo anche sul modo di pensare.
In più, quando il corpo entra in un asana capovolta, il respiro diventa lento e profondo, agevolando lo scambio tra anidride carbonica ed ossigeno, favorendo così, la corretta respirazione.